Arriva a Rimini Trentodoc Bollicine sulla Città

50 case spumantistiche e oltre 130 etichette in mescita, quattro Migliori Sommelier d'Italia dell’Associazione Italiana Sommelier e due format di degustazione, per una giornata a Rimini con le bollicine di montagna. Con uno strumento a supporto: l’App Trentodoc

La manifestazione prevede in degustazione circa 130 etichette, proposte da 50 case spumantistiche associate all’Istituto Trento Doc, presenti con il loro singolo desk. Ad arricchire il calendario due format di degustazione. Tramite MyTrentodoc gli ospiti potranno partecipare, dalle 14 alle 20, a una degustazione rapida, della durata di 20 minuti l’una, con la presentazione delle bollicine di montagna raccontate attraverso un’etichetta. Il secondo, TrentodocTime, prevede una vera e propria degustazione guidata, della durata di circa un’ora, con sette Trentodoc in degustazione.

Tutti i seminari saranno condotti da quattro Migliori Sommelier d’Italia dell’Associazione Italiana Sommelier - Premio Trentodoc: Stefano Berzi, in carica (vincitore del titolo nel 2021), Valentino Tesi (2019), Simone Loguercio (2018) e Maurizio Dante Filippi (2016). 
I quattro professionisti sono tutti Ambasciatori Trentodoc, avendo vinto il Concorso del Miglior Sommelier d’Italia di cui Trento Doc è fiero supporter.

Tramite l'App Trentodoc, scaricabile gratuitamente su App Store e Google Play, il pubblico che parteciperà a “Trentodoc Bollicine sulla Città Rimini” avrà la possibilità di consultare le schede tecniche dei Trentodoc in mescita e accedere alle informazioni sulle case spumantistiche coinvolte in questa giornata. L’App consente inoltre di appuntare le proprie note di degustazione – anche off line.

L’evento è realizzato con il supporto di AIS Romagna. 

Nell’edizione 2021 del concorso “Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC)”, ideato da Tom Stevenson, massimo esperto mondiale di bollicine, Trentodoc ha ricevuto 72 medaglie – 22 ori e 50 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. E, il Trentino è stato riconosciuto dal magazine newyorkese Wine Enthusiast, come migliore area vitivinicola a livello internazionale e per questo insignito del titolo “Wine Region of the Year 2020”. Trentodoc, inoltre, è fiero supporter di The Institute of Masters of Wine e dell’Associazione Italiana Sommelier tramite il Concorso Miglior Sommelier d’Italia.

 

Il calendario
Trentodoc Bollicine sulla Città Rimini – Grand Hotel Rimini

Lunedì 2 maggio
Dalle 16 alle 20, apertura al pubblico
Dalle 14 alle 20, ingresso operatori

Programma MyTrentodoc (racconto Trentodoc attraverso un’etichetta, durata 20 minuti)
Ore 14.00 – Ore 14.40 – Ore 15.20 – Ore 16.00 – Ore 16.40 – Ore 17.20 – Ore 18.00 – Ore 18.40 – Ore 19.20

Programma Trentodoc Time (degustazione guidata 7 etichette Trentodoc, durata 1 ora)
Ore 12.00 – Ore 14.00 – Ore 16.00 – Ore 18.00

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 69 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2024, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 73 medaglie – 29 ori e 44 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine.