Brindisi da record con Trentodoc all’evento inaugurale della Milano Wine Week 2019

Attese oltre tremila persone per festeggiare con le bollicine di montagna l’apertura della manifestazione.

Trentodoc apre Milano Wine Week 2019 con il brindisi dei record: sabato 5 ottobre alle 18, nella piazza Tre Torri del City Life Shopping District, le bollicine di montagna proporranno un brindisi collettivo che, nell’edizione 2018, ha coinvolto circa tremila persone e si prepara quest’anno a numeri ancora maggiori.

La seconda edizione della Milano Wine Week, in programma dal 6 al 13 ottobre, si inserisce nel palinsesto delle settimane tematiche milanesi, come quella della moda, del design e del food, e coinvolge molte aziende note del settore vinicolo. Con la sua presenza, l’Istituto Trento Doc conferma la condivisione dei valori della manifestazione che promuove il made in Italy e l’eccellenza italiana delle bollicine.

La qualità del metodo classico trentino, infatti, è riconosciuta a livello internazionale: nell’edizione 2019 del concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (Cswwc), Trentodoc si conferma il punto di riferimento per la spumantistica con 27 ori, il maggior numero ottenuto in Italia, 46 etichette premiate in totale, e il titolo “Sparkling Wine Producer of the Year” attribuito ad una delle cantine associate. Tom Stevenson ideatore della competizione e tra i più autorevoli ed esperti degustatori di metodo classico al mondo, ha commentato ““I punti a favore del Trentodoc sono il territorio e il clima che conferiscono un carattere elegante a queste bollicine, perfetto per gli sparkling wine. La qualità costante della produzione ha creato fiducia e sicurezza nei consumatori. Ma non è tutto: il sistema Trentodoc è tra i pochi al mondo ad essere riuscito a rimanere coeso, segreto del suo successo”. 

Tra i primi al mondo e primo in Italia ad aver ricevuto la Denominazione di Origine Controllata, Trentodoc è espressione di un territorio unico, con vigneti posti fino a 900 m.s.l.m. La produzione, di circa nove milioni di bottiglie all’anno, si fonda su un processo di rifermentazione in bottiglia, contatto prolungato con i lieviti e una metodologia preservata da generazioni di viticoltori, per un vino con oltre cento anni di storia. 

Con l’obiettivo di sostenere l’eccellenza nel mondo del vino, Trentodoc è partner dell’IstitutoMasters of Wine, i cui membri, possiedono il titolo più autorevole nel settore del vino a livello internazionale e accademico.

 

 

 

Share

Ottieni gli aggiornamenti nella tua casella di posta

Cliccando su "Iscriviti" l'utente conferma di aver letto l{privacyPolicyLink} e di accettarla.

Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 69 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2024, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 73 medaglie – 29 ori e 44 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine. 

Contatto

Via Suffragio 3, 38122 Trento

+39 335 7400 473

press.istituto@trentodoc.com

www.trentodoc.com