È Alessandro Nigro Imperiale il “Miglior Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2022 - Premio Trentodoc”

Di origine pugliese, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento assegnato in partnership con l’Istituto Trento Doc

Il titolo di “Miglior Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2022 - Premio Trentodoc” è stato assegnato ad Alessandro Nigro Imperiale in occasione del 55° Congresso Nazionale di AIS, svoltosi a Sorrento. 

Di origine pugliese, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento assegnato in partnership con l’Istituto Trento Doc e ha superato le selezioni territoriali accedendo alla fase nazionale riservata a 18 professionisti, durante la quale si è confrontato con sommelier provenienti da tutta Italia. Di questi, solo quattro sono stati designati per le semifinali e si sono confrontati nella giornata odierna: Marco Casadei, Artur Vaso, Alessandro Nigro Imperiale e Simone Vergamini. 

La giuria, composta dai precedenti vincitori del Concorso, da una rappresentanza di AIS, da stampa di settore e dall’Istituto Trento Doc, ha valutato i finalisti in diversi tipi di prove: degustazione alla cieca, prova in lingua straniera, descrizione di uno spumante metodo classico, completa di proposta di abbinamento cibo-vino che ha coinvolto 4 o 5 Trentodoc. I finalisti si sono sfidati in ulteriori prove: abbinamento a un menu di cucina nazionale e/o internazionale; decantazione e servizio di un vino rosso a scelta tra 3 alternative, con relativa degustazione e descrizione emozionale; comunicazione sulla traccia suggerita da immagini di territori, personaggi e vini di caratura internazionale.

I sommelier che hanno partecipato alla fase finale sono::

  • Marco Casadei, Sommelier AIS Romagna, marketing manager della Euro Company di Ravenna. Nel suo palmares di campione AIS, il master del Friulano, del Sangiovese e dell’Albana; 
  • Alessandro Nigro Imperiale, Sommelier AIS Puglia, lavora da anni in Francia, attualmente al Four Seasons Grand Hotel di Saint-Jean-Cap-Ferrat;
  • Artur Vaso, Sommelier AIS Lombardia, docente all’IPSEOA Caterina de’ Medici di Gardone Riviera:
  • Simone Vergamini, Sommelier AIS Toscana, titolare di Wineafertwine. 

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Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 67 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2023, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 62 medaglie – 26 ori e 36 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine.