Trentodoc inaugura la Milano Wine Week con un flash mob a CityLife

La prima edizione milanese della nuova manifestazione dedicata al vino inizierà con un brindisi collettivo con le bollicine di montagna

Trentodoc celebra la prima edizione della Milano Wine Week con una preview d’eccezione sabato 6 ottobre che radunerà, nella piazza Tre Torri del district CityLife, migliaia di persone per uno scenografico flashmob a base delle celebri bollicine di montagna.

Il brindisi segnerà il via della puntata zero di questa esclusiva manifestazione dedicata al vino che, dal 7 al 14 ottobre, animerà le più belle location della città con un intenso calendario di happening e degustazioni. 

Il progetto, realizzato con il contributo di un comitato di manifestazione, è presieduto da Luciano Ferraro, caporedattore centrale del Corriere della Sera e curatore del blog DiVini, e coinvolge alcuni tra i più importanti divulgatori ed esperti del vino italiano: Daniele Cernilli, fondatore della guida “DoctorWine”, Andrea Grignaffini, direttore di Spirito diVino e membro del comitato scientifico di ALMA,  Pier Bergonzi, vicedirettore della Gazzetta dello Sport e curatore della classifica Pop Wine, Gigi Brozzoni, curatore della Guida Oro I Vini di Veronelli, e Antonio Paolini, giornalista enogastronomico di Gambero Rosso.

La Milano Wine Week mira a inserirsi nel palinsesto delle settimane tematiche milanesi, al pari della moda, del design e del food, grazie a un’accurata selezione di partners e aziende tra le più celebri del settore vinicolo.

L’Istituto Trento Doc fra i primi al mondo e il primo in Italia ad aver ricevuto la Denominazione di Origine Controllata, sposa perfettamente i valori cardine della manifestazione milanese e per questo è stato scelto come partner per segnare l’inizio di questa nuova iniziativa che promuove l’eccellenza dell’enogastronomia italiana.  Oggi sono 51 le case spumantistiche trentine che fanno parte dell’Istituto, grandi e piccole realtà, che propongono circa centotrenta etichette. Uve selezionate, territorio esclusivamente trentino con vigneti fino a 900 s.l.m., rifermentazione in bottiglia, contatto prolungato con i lieviti e una metodologia preservata da generazioni di viticoltori sono le caratteristiche che conferiscono qualità e unicità alle bollicine Trentodoc, che vantano oltre cento anni di storia.

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 67 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2023, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 62 medaglie – 26 ori e 36 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine. 

Contatto

Via Suffragio 3, 38122 Trent

+39 335 7400 473

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www.trentodoc.com