Rinnovata la partnership tra Trentodoc e l’Associazione Italiana Sommelier per il Miglior Sommelier d’Italia 2023

A Vinitaly sarà firmato l’accordo tra i presidenti Enrico Zanoni per l’Istituto Trento Doc e Sandro Camilli per AIS

Continua la partnership tra l’Istituto Trento Doc e AIS per il Concorso del Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc, un appuntamento importante per la nomina del miglior sommelier italiano, il più prestigioso riconoscimento nell’ambito della sommellerie che consente al vincitore di accedere alle selezioni mondiali. L’accordo sarà siglato al Vinitaly tra i presidenti Sandro Camilli per l’Associazione Italiana Sommelier ed Enrico Zanoni per l’Istituto Trento Doc: l’appuntamento è per la giornata di lunedì 3 aprile alle ore 11,30 presso la lounge AIS al primo piano del Padiglione 10 (Piemonte).

“La partnership, che proseguirà per un altro triennio, è l’occasione per valorizzare il marchio collettivo Trentodoc, ma anche premiare il percorso di formazione di tanti sommelier e il loro impegno nella divulgazione delle eccellenze italiane. La collaborazione con AIS, ci permette di sostenere tutti coloro che aspirano al titolo, rendendoli sempre più partecipi dei valori del marchio Trentodoc, dell’unicità del territorio trentino e del rigoroso lavoro dei nostri 67 associati”, afferma Enrico Zanoni, Presidente dell’Istituto Trento Doc.

 

Il Concorso prevede una prima selezione dei candidati che si contendono il titolo regionale: i vincitori passando attraverso ulteriori fasi di valutazione sostengono una serie di complesse prove scritte e pratiche, fino alla finale, con l’individuazione e la nomina del miglior sommelier sul territorio nazionale.

“Questa è la prima partnership tra AIS e Istituto Trento Doc che ho l’onore di introdurre in qualità di Presidente nazionale – dichiara Sandro Camilli Presidente Associazione Italiana Sommelier – Attraverso questo concorso non solo valorizziamo un territorio riconosciuto dalla stampa e dalla critica come uno dei migliori nella produzione di bollicine, ma anche la voce dei tanti sommelier che la nostra associazione riunisce da quasi sessant’anni”.

 

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 69 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2024, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 73 medaglie – 29 ori e 44 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine.