Trentodoc a Vinòforum

L’Istituto parteciperà con una propria area dedicata, 46 etichette in degustazione e percorsi tematici guidati

Torna a Roma l’appuntamento con Vinòforum: dal 15 al 19 giugno l’Istituto Trento Doc prenderà parte per il secondo anno alla rassegna in programma in Zona Farnesina fino al 24 giugno. 
La partecipazione di Trentodoc è prevista esclusivamente nei primi giorni della manifestazione, appunto, dal 15 al 19 giugno: l’Istituto accoglierà gli appassionati nel suo stand istituzionale, ben visibile già dall’ingresso. Dalle ore 19:00 alle 24:00 gli ospiti potranno accomodarsi e degustare le 46 etichette di bollicine di montagna guidati da esperti sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier.

Vinòforum sarà l’occasione per scoprire i nuovi associati e per approfondire la conoscenza di un vino che è lo specchio di un territorio con caratteristiche uniche, che si riflettono nell’eleganza e nella raffinatezza in ogni calice. Ogni giorno si terranno momenti tematici, brevissimi seminari che permetteranno agli ospiti di capire meglio le varie tipologie ed annate.

Venerdì 15 giugno l’appuntamento sarà  “Alla scoperta delle bollicine di montagna e delle case spumantistiche trentine”, mentre sabato 16 giugno i sommelier condurranno idealmente gli ospiti tra i filari nelle vigne durante l’approfondimento “Trentodoc, il paradiso dei vigneti”. Domenica 17 giugno gli appassionati verranno guidati attraverso “Un viaggio nel Trentodoc”, mentre lunedì 18 giugno la degustazione sarà occasione per approfondire “Stile, eleganza, evoluzione di Trentodoc bollicine di montagna”. Ultimo appuntamento martedì 19 giugno, con l’evento “Trentodoc: una storia di passione, metodo e territorio”. Per iscriversi e partecipare, sarà sufficiente presentarsi allo stand verificando le disponibilità, compatibilmente con i limiti di capienza dell’area. 

Trentodoc è l’espressione della terra da cui proviene: un metodo classico, il primo a ottenere la DOC in Italia, prodotto in un’area caratterizzata da grande varietà climatica e altitudini diverse che la rendono particolarmente adatta alla coltivazione degli uvaggi utilizzati per la sua produzione, principalmente Chardonnay, Pinot nero ma anche Pinot bianco e meunier.
 

Informazioni su Vinòforum

15-24 giugno
dalle ore 19:00 alle 24:00 (fino alle 01:00 venerdì e sabato).
Biglietto di ingresso comprensivo di calice e carnet da 10 degustazioni di vino. Degustazioni, Cene e Food Show con posti limitati e prenotazione obbligatoria su www.vinoforum.it/spazio-del-gusto/2018/

Bere in modo responsabile fa apprezzare di più Trentodoc. L’organizzazione si riserva di sospendere la mescita nel caso in cui questa regola non venisse rispettata.

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 69 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2024, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 73 medaglie – 29 ori e 44 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine.