Alla scoperta delle dimore storiche dove nascono le bollicine di montagna

Per chi apprezza Trentodoc ma anche le atmosfere d’altri tempi, un itinerario dedicato alle case spumantistiche nate all’interno di dimore storiche, fiore all’occhiello del patrimonio architettonico e paesaggistico in Italia

Il Trentino, con i suoi vigneti situati fino ai 900 m.s.l.m., è il territorio ideale per organizzare un tour dedicato alle case spumantistiche che sorgono all’interno di dimore storiche, unendo la scoperta delle bollicine di montagna a quella del patrimonio storico-architettonico trentino. Antichi masi, case rurali, fortini di avvistamento e un ex monastero agostiniano, sono solo alcuni esempi di come strutture architettoniche antiche siano state convertite in luoghi di produzione e affinamento.

Aperte alle visite su prenotazione, le case spumantistiche offrono diverse tipologie di ospitalità, consentendo al pubblico il privilegio della scoperta di destinazioni inedite, in cui le generazioni che si sono succedute alla guida delle diverse aziende hanno lasciato la propria impronta. E se l’ospite avesse bisogno di un supporto in più, può avvalersi dell’App Trentodoc, nata recentemente e disponibile su App Store e Google Playche l’Istituto Trento Doc mette a disposizione di appassionati, tecnici ed enoturisti: è uno strumento utile per geolocalizzare le cantine sul territorio e supportare la visita con suggerimenti di interesse anche naturalistico, culturale ed enogastronomico. 

BALTER E IL CASTELLIERE
A pochi minuti dal centro di Rovereto, a 350 metri di altitudine, dove le condizioni climatiche sono caratterizzate da escursioni termiche giornaliere e dal soffio del vento dell’Ora del Garda, ha sede Balter. La casa spumantistica sorge all’interno del Castelliere, un fortino cinquecentesco di avvistamento e di trasmissione delle comunicazioni tra castelli: Castel Noarna e quello che oggi è l’Ossario di Castel Dante a Lizzana. È nel 1872 che l’antenato Francesco Balter acquista la proprietà, dove oggi sorge l’azienda: è possibile visitare la sede storica, su prenotazione, e partecipare a degustazioni. 

Per informazioni: 
Balter, Via Vallunga II 24 – 38068 Rovereto (TN)
t. +39 0464 430101, m. [email protected] 

ENDRIZZI: I VIGNETI DEL MASETTO E LA STORICA CANTINA DI SAN MICHELE ALL’ADIGE 
Una seconda tappa consigliata, per gli appassionati di dimore storiche e metodo classico, è la Cantina Endrizzi. La casa spumantistica ha una tradizione antica che risale al 1885, quando ancora quest’area territoriale apparteneva al regno austro-ungarico. Già nel medioevo i monaci agostiniani dell’Abbazia promuovono la cultura della vite, iniziando a coltivare gli antichi vigneti di proprietà della famiglia Endrici. Sullo sfondo del complesso architettonico c’è il Castello di Monreale/Königsberg mentre, ai lati, i vigneti circondano la storica cantina: la casa spumantistica organizza, all’interno della vinoteca, visite guidate con degustazione e passeggiate, tra vigneti e agricoltura biologica, prevedendo anche la proposta di un light lunch
Per informazioni: 
Endrizzi, Località Masetto 2 – 38010 San Michele all'Adige (TN)
t. +39 0461 650129, [email protected] 

MASO MARTIS, ALLE PENDICI DEL MONTE CALISI
Maso Martis si trova a Martignano, ai piedi del Monte Calisio, sopra Trento, a 450 metri di altitudine, in un terreno che conosce la coltivazione dell’uva già alla fine dell’Ottocento. Il Maso, che oggi si estende per oltre venti ettari di vigne, è stato costruito nel XVII secolo: la sua destinazione d’uso, in origine, era quella di casa colonica di un’antica residenza nobiliare, Villa Taxis. La casa spumantistica organizza, su prenotazione, visite e degustazioni Trentodoc. 
Per informazioni: 
Maso Martis, Via dell’Albera 52 – 38121 Martignano (TN) 
t. +39 0461 821057, m. [email protected] 

DE TARCZAL: UNA CASA RURALE E IL PALAZZO DELLA FAMIGLIA CONTI ALBERTI 
La casa spumantistica de Tarczal sorge in Vallagarina, un territorio da secoli a vocazione viticola appartenuto un tempo ai Conti Alberti di Poja, illustre famiglia trentina, nota per aver dato i natali a un Principe Vescovo della città di Trento. L’azienda ha sede in una casa rurale che risale al XVII-XVIII secolo; oltre alla cantina, aperta al pubblico su prenotazione, nel giardino di proprietà della famiglia de Tarczal è presente la vineria che permette una sosta enogastronomica.
Per informazioni:
de Tarczal, Via G.B.Miori 4 – 38060 Isera, Frazione Marano (TN)
t. +39 0464 409134, m. [email protected]

TERRE DEL LAGORAI E LE MURA DI CASTEL IVANO 
Terre del Lagorai nasce in Valsugana, nota per la genuinità dei borghi, della campagna coltivata e dei suoi paesaggi interamente percorribili in bicicletta. La cantina si trova all’interno delle possenti mura di Castel Ivano, antico maniero privato edificato nel XII secolo d.C. sul promontorio del Monte Lefre. Per gli appassionati di Trentodoc, è possibile programmare, su prenotazione, una visita guidata con degustazione, passeggiando tra cataste, botti in rovere e pupitre predisposte per il remuage manuale delle bottiglie, fino all’antico bojdor, una grande botte aperta in cui avveniva la fermentazione. 
Per informazioni:
Terre del Lagorai, Via al Castello 1 – 38059 Castel Ivano (TN)
t. +39 0461 762223, m. [email protected] 

MOSER E MASO VILLA WARTH
L'Azienda Agricola Francesco Moser sorge presso il Maso Villa Warth, alla sommità̀ di un colle sopra l’abitato di Gardolo di Mezzo, a pochi minuti da Trento, in un piccolo borgo che un tempo fu residenza vescovile. I luoghi di interesse storico, visitabili durante le degustazioni, sono il pozzo in pietra, il giardino delle rose e la loggia, che offre una veduta panoramica sulla Valle dell’Adige.
Per informazioni:
Moser, Maso Warth, Via Castel di Gardolo 5 – 38121, Trento
t. +39 0461 990786, m. [email protected]

CANTINA ROMANESE E LA COSIDDETTA VILLA ROSA
Cantina Romanese, casa spumantistica conosciuta anche per l’affinamento di Trentodoc – dal 2013 – nei fondali del Lago di Levico, sorge all’interno di Villa Romanese, complesso architettonico di proprietà della famiglia, edificato nel XVIII secolo su progetto del sacerdote Egidio Romanese. La villa si distingue per una veranda in stile Liberty, risalente alla fine dell’Ottocento, e per un parco con vigneto. Diventata tribunale militare nel corso della Seconda Guerra mondiale, è oggi conosciuta come Villa Rosa per il giardino di rose che la circonda ed è aperta al pubblico, su prenotazione, per visite in cantina e degustazioni. 
Per informazioni:
Cantina Romanese, Strada Provinciale per Vetriolo 52 – 38056 Levico Terme (TN)
t. +39 347 3817590, m. [email protected] 

SAN LEONARDO E LA TRADIZIONE PLURISECOLARE DELLA VITICOLTURA
La casa spumantistica San Leonardo, di proprietà dei marchesi Guerrieri Gonzaga, viticoltori sin dal XVIII secolo, si trova all’interno di un giardino di vigne e rose protetto dalle montagne trentine. Sorge in un borgo, da cui deriva il suo nome, di antica memoria: già prima dell’anno Mille, San Leonardo in Sarnis era conosciuto come luogo dove prosperava la coltivazione della vite. Qui, sotto la guida dei Frati Crociferi, l’arte della vinificazione si è affinata, nel tempo, fino a essere apprezzata alla corte dell’impero austro-ungarico a Vienna. La tenuta, con i suoi 300 ettari, oggi occupa il perimetro del feudo di un tempo ed è aperta al pubblico, su prenotazione, per visite e degustazioni. 
Per informazioni:
San Leonardo, Località San Leonardo 1 – 38060 Avio (TN)
t. +39 0464 689004, m. [email protected]

FERRARI E GLI AFFRESCHI DI VILLA MARGON 
Un tesoro architettonico si svela nel verde di boschi secolari e filari ricamati, alle pendici dei monti che cingono Trento: è Villa Margon, dimora cinquecentesca tra le più antiche di tutto l’arco alpino, oggi sede di rappresentanza del Gruppo Lunelli di Cantine Ferrari, che aprirà al pubblico, al termine dei lavori di restauro, a ottobre 2020. Il complesso racchiude oltre cinquecento anni di storia, a partire dal Concilio di Trento, in occasione del quale ha ospitato cardinali e prelati giunti da tutta Europa, in particolare l’imperatore Carlo V, le cui gesta sono rappresentate in uno dei cicli di affreschi che impreziosiscono le sale della villa. Da quest’opera emerge la centralità della coltivazione della vite nella tradizione di questo territorio.
Per informazioni:
Cantine Ferrari, Via del Ponte di Ravina 15 – 38123 Trento (TN)
t. +39 0461 972361, m. [email protected] 

CAVIT E MASO TORESELLA: SEDE DI RAPPRESENTANZA DI ALTEMASI
Cavit Maso Toresella, che risale al XVI secolo, estendendosi su 6,5 ettari lungo la strada per Riva del Garda, è la sede di rappresentanza dell’azienda Altemasi. La sua storia inizia nel 1950 quando alcuni viticoltori si associano in un Consorzio di Cantine Sociali per la promozione e valorizzazione del territorio. La casa spumantistica sorge sul lago di Toblino, in uno dei luoghi più suggestivi del Trentino con una villa fondata dai Principi Vescovi di Trento e circondata da vigneti. É aperta al pubblico solo in occasioni speciali.
Per informazioni:
Altemasi, Via del Ponte 45 – 38123 Trento (TN)
t. +39 0461 381711, m. [email protected] 

FONDAZIONE EDMUND MACH E LA CANTINA STORICA, EX MONASTERO AGOSTINIANO 
La storia della Fondazione Edmund Mach, prestiogioso ente di formazione e ricerca nel settore agricolo, alimentare e ambientale, inizia nel 1874 quando la Dieta regionale tirolese di Innsbruck acquista un ex monastero agostiniano e delibera di attivare, a San Michele all'Adige, una scuola agraria  con annessa stazione sperimentale per la rinascita dell’agricoltura nel Tirolo. La costruzione del monastero e della chiesa di San Michele all'Adige risale al 1145, per volontà del principe vescovo di Trento Altemanno e sotto la protezione dei conti di Appiano, una della più̀ importanti famiglie del tempo. Ancora oggi la cantina storica è destinata all’affinamento in barrique dei vini. 
Per informazioni:
Fondazione Edmund Mach, Via E. Mach 1 – 38010 S. Michele all'Adige (TN)
t. +39 0461 615252, m. [email protected] 

CONTI BOSSI FEDRIGOTTI
Con un’estensione di 40 ettari di vigneto, l’Azienda Agricola Conti Bossi Fedrigotti si trova a Rovereto da quasi seicento anni e la prima vendemmia risale al 1697; particolarmente pregiato, oggi, è il vigneto Fojaneghe, dalle cui uve deriva l’omonimo vino, primo esempio di uvaggio bordolese in Italia. La cantina di affinamento, in passato utilizzata come stalla, si trova a Maso San Giorgio: oggi è aperta al pubblico, su prenotazione, per visite e degustazioni. 
Per informazioni:
Conti Bossi Fedrigotti, Via Unione 43 – 38068 Rovereto (TN)
t. +39 045 6832511, m. [email protected]

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 67 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2023, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 62 medaglie – 26 ori e 36 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine. 

Contatto

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