Trentodoc: in degustazione le riserve storiche delle bollicine di montagna

Durante il Festival del vino di Trento, Trentino&Wine, un evento unico per degustare etichette rare e pregiate

Giovedì 16 maggio dalle 18.00 alle 20.00 le bollicine Trentodoc si presentano in una veste inedita: in occasione del Festival del vino di Trento, in programma dal 16 al 19 maggio, presso Palazzo Roccabruna sarà possibile partecipare ad una degustazione di otto etichette ormai introvabili. 

L’appuntamento “Trentodoc, le riserve storiche”, guidato da Roberto Anesi, Miglior Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2017, Premio Trentodoc, sarà un’occasione irripetibile per scoprire alcune etichette rare e non più reperibili in commercio. La lunga maturazione sui lieviti che le contraddistingue, testimonia come il territorio trentino influenzi in modo positivo la durata nel tempo e l’evoluzione di Trentodoc, rendendolo unico.

Trentodoc è l’espressione diretta della terra che li produce: proveniente da vitigni naturalmente vocati ad essere lavorati secondo il metodo classico e coltivati esclusivamente in Trentino, su alture fino a 900 m.s.l.m. A rendere distintivo Trentodoc non sono solo le uve utilizzate per la loro produzione (Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco e meunier), ma anche il metodo di lavorazione fondato sulla rifermentazione in bottiglia e su un prolungato contatto con i lieviti. Le case spumantistiche associate all’Istituto Trento Doc, che oggi sono 53, applicano infatti regole ancor più severe di quelle previste dal disciplinare, estendendo i tempi di permanenza anche fino a dieci anni, ed oltre. Ogni bottiglia viene lasciata riposare a lungo, fino a dare origine ad una vera e propria eccellenza, così come lo sono le 8 “annate storiche” in degustazione: un’occasione rara per assaporare le bollicine di montagna nella loro espressione più preziosa.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
La degustazione ha un costo di 25 euro, fino a esaurimento posti. Il pagamento avverrà a Palazzo Roccabruna, a piano terra, presso la cassa, a partire da un’ora prima dell’inizio della degustazione. Fino a esaurimento posti.
Per iscriversi, inviare una mail con nome e cognome, indirizzo completo, telefono e mail a: bollicine@trentodoc.com
Per informazioni, telefonare a 0461.267504

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 69 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2024, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 73 medaglie – 29 ori e 44 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine. 

Contatto

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www.trentodoc.com