Trentodoc: in un’Applicazione tutto il mondo delle bollicine di montagna

Pensata per l’appassionato e per il viaggiatore, per chi ama degustare a casa o al ristorante, l’Applicazione Trentodoc contiene il catalogo di tutte le etichette, le schede tecniche e 200 punti di interesse

L’Istituto Trento Doc mette a disposizione di appassionati, tecnici e viaggiatori un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante, o durante un viaggio. 57 case spumantistiche, 200 punti di interesse, 180 schede tecniche, una sezione dedicata alle degustazioni guidate, racchiudono tutto il mondo Trentodoc. 

“Come Istituto riteniamo importante dotarci di uno strumento che faciliti gli appassionati Trentodoc in ogni situazione: sia nelle degustazioni che nei viaggi, sarà possibile reperire le informazioni in modo semplice. L’Applicazione è inoltre utile in questo momento storico per sostituire il materiale cartaceo, dovendo tutti noi seguire precise regole di sicurezza nei nostri comportamenti quotidiani” spiega Sabrina Schench, direttrice dell’Istituto Trento Doc.

Progettata per rispondere alle esigenze di pubblici differenti, l’Applicazione Trentodoc consente di esplorare, attraverso sette aree di navigazione, il metodo classico trentino, le case spumantistiche e il territorio. Personalizzando la propria esperienza, ogni utente potrà costruire un archivio composto da etichette preferite, note personali, liste dei desideri che sarà possibile salvare anche off line.

Accedendo alla sezione appuntamenti, costantemente aggiornata con gli eventi e le degustazioni, - anche on line -, organizzati dall’Istituto Trento Doc, è possibile già da ora iscriversi al primo #Trentodoctime, previsto per il 29 luglio, format che prevede il coinvolgimento del pubblico, con la conduzione dei migliori sommelier d’Italia, dell’Associazione Italiana Sommelier. 

Studiata anche per gli enoturisti, grazie all’integrazione con i più comuni sistemi di navigazione, l’Applicazione permette di geolocalizzare le case spumantistiche sul territorio e completare la visita in cantina con punti di interesse naturalistici, culturali, sportivi ed enogastronomici suggeriti dalle cantine stesse. 

Disponibile su App Store e Google Play l’app è progettata con un software di ultima generazione che propone una grafica dotata di un’interfaccia molto semplice così da offrire all’utente la migliore navigazione possibile. 

 

Trentodoc_App.mp4

MP4 - 4.2 Mb

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Maggiori informazioni su Istituto Trento Doc

Trentodoc, bollicine di montagna 
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico, fra le prime al mondo.

Trentodoc è una realtà in costante crescita che riunisce 67 case spumantistiche, ognuna delle quali persegue la propria personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.

Le viti adatte a diventare Trentodoc sono Chardonnay (uno dei più coltivati in provincia con circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, Pinot bianco e Meunier e crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima influenzato dalle Dolomiti e dal Lago di Garda, con notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che, diventate vino, si caratterizzano per eleganza, freschezza e persistenza.

Trentodoc può fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio - frutto di una ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - che lo definisce anche come "bollicine di montagna".

La qualità di Trentodoc è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La vendemmia di uve esclusivamente trentine è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi per un senza annata a 24 mesi per un millesimato e a un minimo di 36 per la riserva, ma può arrivare ad oltre 10 anni di permanenza sui lieviti, grazie all’impegno costante di tutti i produttori che propongono sul mercato Trentodoc sempre più raffinati ed evoluti.

A occuparsi della promozione del marchio (con le due “O” che graficamente simboleggiano il gesto del “remuage”) è l’Istituto Trento Doc, nato nel 1984.

A disposizione dal 2020 un’Applicazione mobile pensata per accompagnare le persone alla degustazione, nei momenti conviviali a casa e al ristorante o durante un viaggio, che contiene le informazioni su tutte le case spumantistiche, 200 punti di interesse, più di 200 schede tecniche e una sezione dedicata agli appuntamenti Trentodoc. 

Nel concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2023, ideato e presieduto da Tom Stevenson, fra i critici più rispettati nel mondo delle bollicine, Trentodoc ha ricevuto 62 medaglie – 26 ori e 36 argenti – diventando lo spumante più premiato d’Italia. Inoltre, Wine Enthusiast - fra le riviste più autorevoli al mondo per il vino - ha nominato per il 2020 il Trentino “Wine Region of the Year”. Trentodoc è partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso Miglior Sommelier d’Italia - premio Trentodoc e orgoglioso supporter di The Institute of Masters of Wine.